La comunicazione in emergenza: percorsi educativi per un uso consapevole
Saper riconoscere le informazioni corrette dalle fake news, imparare a riconoscere le fonti affidabili, saper comunicare in modo corretto, efficace, rapido con i servizi di emergenza sono competenze che possono fare la differenza quando si tratta di vivere una situazione di emergenza. Per questo motivo è molto importante attivare nelle scuole e nei centri educativi percorsi didattici ed educativi per affrontare situazioni di rischio senza farsi prendere dal panico.
GENERAZIONI ON-LINE: LA C@MUNICAZIONE IN EMERGENZA
Gli eventi emergenziali, data la loro natura improvvisa, scardinano la quotidianità e conseguentemente le reti di protezioni si allentano. L’impreparazione iniziale, esito spesso della imprevedibilità e della mancanza di una chiara strategia di comunicazione pubblica, porta alla rapida diffusione di una enorme quantità di notizie e favorisce la circolazione di disinformazione e fake news. Basti pensare a quanto accaduto durante le grandi emergenze degli ultimi anni (Covid-19 e Guerra in Ucraina).
La rete condiziona e influenza la vita di tutti i giorni: influisce sulle nostre abitudini, sulle nostre scelte, sulle nostre idee. È sempre più noto, grazie anche all'evidenza scientifica, quanto la comunicazione e soprattutto l’informazione passino dalla Rete.
La vita online e offline oggi si sovrappongono tanto da diventare, talvolta, difficilmente distinguibili. Le reti digitali sono ad oggi lo strumento principale attraverso cui ci si forma, ci si informa e ci si confronta con il mondo esterno. La Rete diventa, così, il mezzo d'elezione per condividere, sperimentare e sperimentarsi.
L'età media in cui si comincia a familiarizzare con le tecnologie, anche tramite un uso quotidiano, si è abbassata notevolmente. Tra i più giovani cresce sempre più il tempo trascorso online, soprattutto dopo la pandemia: in Italia utilizza internet tutti i giorni il 78,3% degli 11-13enni, il 91,9% degli adolescenti nella fascia 14-17 anni e il 44,6% dei bambini tra i 6 e i 10 anni (dati Istat elaborati per Save the Children nel 2022).
Il fenomeno, però, è comune e trasversale a tutte le generazioni. Basti pensare che circa 41 milioni di italiani prediligono l’informazione attraverso i media tradizionali (tv, radio, giornali), mentre 27 milioni preferiscono i siti web dei giornali online.
L’informazione viene trasmessa anche attraverso la condivisione sui social media e messaggistica istantanea: gli utenti interagiscono in modo attivo e partecipano alla diffusione delle notizie, passando da essere fruitori passivi delle informazioni a fruitori attivi.
Tanta informazione si accompagna spesso a false notizie e disinformazione, con l’effetto che il 57,7% degli italiani lamenta di avere un’idea molto o abbastanza confusa di quello che accade. La diffusione su grande scala di Internet e delle numerose piattaforme di network non va di pari passo con un sistema di controllo sulla qualità e veridicità delle notizie che vengono diffuse.
È in questo sovraffollamento comunicativo che negli ultimi anni si è assistito ad un aumento del rischio di allarmismo sociale, dovuto alla distorsione della realtà a causa dell'incremento di fake news. Si pone quindi come elemento ad oggi più che fondamentale un'educazione all'utilizzo sicuro e consapevole degli strumenti tecnologici fruibili.
Imparare a discernere i contenuti veritieri dalle “fake news”, saper riconoscere e ridurre la diffusione di notizie false, video e immagini deepfake è una competenza oramai imprescindibile.
Per questo è fondamentale che si esiga dalle grandi Big Tech, delle piattaforme più performanti da questo punto di vista, di essere capaci di promuovere e garantire una comunicazione affidabile e di qualità.
SAPER COMUNICARE IN EMERGENZA: UNA COMPETENZA DA SVILUPPARE A SCUOLA
É necessario inoltre investire in programmi di educazione al digitale e alla comunicazione virtuale con il fine di rendere ragazzi e ragazze più consapevoli e informati.
Con questo scopo sulla Piattaforma Feel Safe abbiamo dato vita al percorso Comunicare in emergenza. Un percorso che approfondisce sia gli aspetti per una corretta comunicazione durante una situazione emergenziale, per evitare il propagarsi di fake news e panico, sia per evidenziare le potenzialità di un uso corretto delle tecnologie in queste situazioni.
Ecco alcune delle attività presenti nel percorso:
- Gli hashtag delle emergenze. L’attività promuove il corretto uso degli hashtag durante le emergenze al fine di renderli efficaci nei messaggi che possono risultare fondamentali durante un evento calamitoso.
- SOS Smartphone. L’attività ha come obiettivo rendere consapevoli delle potenzialità degli smartphone durante una situazione emergenziale: gli smartphone permettono di contattare automaticamente i servizi di emergenza e di salvare e condividere le informazioni necessarie per gestire un’emergenza. Gli smartphone di ultima generazione hanno installate delle app specifiche da utilizzare in emergenza (es. l’app Emergenze per il sistema operativo Android), mentre per gli altri smartphone è possibile inserire le informazioni necessarie da condividere in emergenza attraverso le impostazioni del telefono.
- Vero o falso? Ti insegno io! Gli obiettivi delle attività previste sono volti a formare persone più consapevoli nel fruire di informazioni in rete e capaci di verificare la veridicità stessa delle notizie. L’insegnante, con il supporto delle attività previste, avrà modo di formare i propri studenti sulla capacità di riconoscere l'attendibilità di una notizia, stimolando negli studenti e nelle studentesse una sensibilità che valorizzi l’importanza di verificare la fonte prima di adoperarsi nella sua diffusione.
- La comunicazione in emergenza. L’attività ha come obiettivo il definire le strategie comunicative per parlare in emergenza poiché l’informazione assume un ruolo decisivo durante le emergenze e, più in generale, durante tutte le fasi del ciclo di gestione dei disastri perché una corretta comunicazione può fare la differenza.
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