Educazione al genere: promuovere la diversità e il rispetto
“Chi sono io e come mi identifico?”
Come adulti, figure educative e docenti dovremmo dare spazio a questo tipo di domande e creare l’ambiente adatto ad accogliere e favorire condivisioni, riflessioni e scambi che ragazzi e ragazze cercano sempre più.
L’identità è infatti qualcosa che viene data per scontato da noi adulti, perché si forma molto precocemente, e l’identità di genere in particolare influenza tutte le nostre interazioni sociali. In generale i sociologi usano il termine sesso per definire le differenze anatomiche e fisiologiche che caratterizzano i corpi maschili e femminili. Il genere concerne le caratteristiche psicologiche, culturali e sociali attribuite al maschile e al femminile. Il genere è collegato alle nozioni sociali di femminilità e mascolinità, e non è direttamente collegato al sesso biologico. Per questo la diffusione della cultura sulle differenze tra sesso e genere e le relative connessioni alla sfera sessuale, è un tassello fondamento per parlare di educazione inclusiva.
Nel gennaio del 2002, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha promosso una riunione tecnica di consultazione per definire concetti legati alla sessualità e all’orientamento sessuale. Da questa riunione sono emerse definizioni operative che considerano la sessualità come "un aspetto centrale dell'essere umano lungo tutto l'arco della vita", enfatizzando l'ampiezza della sessualità ed evidenziando la sua connessione al genere.
Questo concetto apre la strada all'importanza dell'educazione al genere, che va oltre l’educazione sessuale e mira a destrutturare gli stereotipi di genere, promuovendo una visione più aperta e rispettosa delle differenze.
Significato e obiettivi dell'Educazione al Genere in classe
L'educazione al genere si propone di analizzare, far emergere e, a volte, decostruire, gli stereotipi che limitano la definizione di un’identità personale autentica e libera. Questo approccio mira a superare rappresentazioni rigide e modelli normativi che impongono un'idea di genere schematicamente definita. L'essenza di questa prospettiva è quella di considerare il genere come uno spazio aperto alla libera espressione di sé.
Lavorare sull'educazione al genere significa agire su modelli transculturali e abbracciare la diversità delle esperienze di genere. L'obiettivo finale è consentire a ciascun individuo di sentirsi bene con la propria identità, in contesti che siano accoglienti delle differenti soggettività che li abitano.
Questo filone pedagogico è definito oggi come Pedagogia della Complessità ed è nato negli anni Settanta in risposta ai movimenti femministi sorti per contrastare la disparità nella formazione e nella carriera delle donne. Questo approccio si concentra sulle differenze tra bambini e bambine, cercando di instaurare un dialogo costruttivo tra le culture che prevedono una netta caratterizzazione femminile e maschile. Si propone di capire e contrastare la scarsa presenza della cultura femminile nella società.
In questo senso l’educazione al genere si configura come un mezzo di prevenzione della violenza di genere. Interroga il rapporto tra identità, differenze di genere, relazioni e stereotipi culturali, favorendo modelli di identificazione e relazione antiviolenti.
Educazione di Genere: superare gli stereotipi a scuola
L'educazione di genere in ambito scolastico si riferisce a comportamenti e azioni quotidiane dei docenti e di tutto il personale scolastico per educare i giovani e le giovani alla valorizzazione delle differenze, al rispetto reciproco e alle relazioni. Questo approccio cerca di evitare la cristallizzazione di stereotipi psicologicamente ed emotivamente dannosi, contrastando asimmetrie di genere e legittimazioni simboliche di dominio maschile.
È argomento di discussione parlamentare, proprio in questo periodo, l’inserimento dell’educazione affettiva e sessuale nei curriculum scolastici italiani.
Molte organizzazioni già offrono supporto alla progettazione di attività e risorse per supportare un approccio adeguato a questi temi così complessi.
In particolare segnaliamo:
- Un toolkit per affrontare gli stereotipi e la parità di genere nelle classi della scuola primaria e secondaria di primo grado, promosso da DNArt.
- Un toolkit per scuole e famiglie pubblicato da Arcigay, la principale associazione LGBTI italiana, “Chi sono io? Come sopravvivere alle domande delle nuove generazioni”.
- "Che fare? Contrastare le violenze di/del genere a scuola", approfondimento della rete Educare alle differenze.
- Il percorso: Generi diversi, stessi diritti. Percorso didattico sulla parità di genere relativo alla scoperta del genere, da realizzare anche in ambito scolastico, per affiancare docenti e studenti in tutte le fasi del loro lavoro, realizzato da Amnesty International e disponibile su HUB Scuola.
- "Costruire l’uguaglianza di genere in ambito educativo" guida realizzata nell’ambito del progetto “Mind the Gap. Step up for gender equality”, coordinato da AIDOS – Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo.
- Il Movimento Giovani per Save the Children ha realizzato la campagna: “Lo hai mai fatto?” per sensibilizzare ragazzi e ragazze e lanciare un messaggio forte ai loro coetanei perchè possano imparare a riconoscere la violenza di genere in tutte le sue forme, anche quelle che si manifestano attraverso le tecnologie digitali.
- Il toolkit per professionisti dell’educazione e delle professioni sanitarie: Violenza online nelle coppie di adolescenti: cos’è e cosa fare.
- La Guida multidisciplinare per prevenire e contrastare la violenza di genere nell'adolescenza realizzata nell'ambito del progetto GenerAzione 5 da WeWorld, Fondazione Acra, SCOSSE A.P.S.
Sulla piattaforma Arcipelago Educativo sono inoltre disponibili:
- Numerose attività utili a favorire la consapevolezza emotiva di bambine e bambini.
- L’attività “Alle femmine non piace il calcio. Identità, sesso biologico e cose del genere”, un laboratorio sul tema della costruzione di identità e stereotipi realizzata da LAPSUS – Laboratorio di analisi storica del mondo contemporaneo.
- L’attività: Gli adolescenti negli anni ‘60: Il caso de La Zanzara, un’attività che stimola il dibattito sui cambiamento dei ruoli di genere nella società, realizzata da LAPSUS – Laboratorio di analisi storica del mondo contemporaneo.
- Il webinar per educatori e docenti: “Adolescenti e violenza di genere online: forme, caratteristiche, strumenti e relazioni educative per prevenirla”.
Visitate anche l’Officina del Benessere, piattaforma con moltissime attività per supportare il benessere psicofisico di bambine e bambini, ragazze e ragazzi.
L'educazione al genere è fondamentale per promuovere la diversità, il rispetto reciproco e per contrastare gli stereotipi nella società e nella scuola. Superare le barriere di genere contribuirà a creare un ambiente di apprendimento più inclusivo ed equo per le generazioni future, promuovendo il benessere e contribuendo a prevenire la dispersione scolastica.
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