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Ramdam
Collettivo Assenze ingiustificate

Ramadan a scuola. Linee guida per sostenere studenti e studentesse

Lunedì 11 marzo 2024, per le persone musulmane, inizia il digiuno per il mese di Ramadan. Cosa può fare la scuola per far vivere al meglio questo periodo a studentesse e studenti? Leggi le Linee Guida a cura di Elisa Belotti, del collettivo di insegnanti Assenze Ingiustificate.

Ramadan è il nome del nono mese del calendario lunare islamico, durante il quale si celebra la rivelazione del Corano al profeta Muhammad. Per quattro settimane le persone musulmane praticano il digiuno dall’alba al tramonto e naturalmente sono molte le studentesse e gli studenti che trascorrono gran parte di Ramadan a scuola.

Quest'anno il Ramadan sarà dall’11 marzo al 9 aprile 2024. Le date di inizio e fine Ramadan possono variare se si segue l’osservazione della luna o il calcolo scientifico.

Grazie al confronto con  Centro Culturale Islamico di BresciaGMI BresciaSono l’unica mia. (SLUM) e Moschea Al-KawtharProgetto AishaSumaya Abdel QaderMajid Capovani e Vanessa Tullo, il collettivo di insegnanti Assenze ingiustificate ha steso delle Linee Guida, a cura di Elisa Belotti, per sostenere gli studenti e le studentesse.

Organizzazione didattica

  • Il 27° giorno di Ramadan (quest’anno il 6 Aprile 2024) è considerato il più importante e si veglia tutta la notte per pregare. Non fissare quindi per il giorno successivo verifiche, interrogazioni, uscite o momenti importanti per la didattica poiché potrebbero esserci moltə assenti o potrebbero non essere riposati a sufficienza;
  • rispettare l’Eid, ovvero la festa di fine Ramadan, permettendo agli e alle alunnə musulmanə di assentarsi da scuola quel giorno senza rimanere indietro sulla programmazione scolastica;
  • in caso di studentesse e studenti che usualmente vanno in mensa, riorganizzare la scansione oraria così da usare quel tempo in modo diverso o per riposare. Non stupirsi se chiedono di poter dormire un po’;
  • evitare di mangiare davanti a chi sta osservando il digiuno;
  • ridurre le attività pomeridiane che richiedono uno sforzo cognitivo (es. corsi di recupero);
  • prendere in considerazione la possibilità di decorare le aule e gli spazi scolastici;
  • in caso di gite scolastiche di più giorni, ricordare a studenti e studentesse che in viaggio si può sospendere il digiuno, che poi verrà recuperato;

Verifiche e interrogazioni

  • Favorire le interrogazioni e le verifiche programmate e posticipare le prove dopo la prima settimana di Ramadan, evitando quindi il periodo in cui chi digiuna si abitua ai nuovi ritmi;
  • preferibilmente fissare le prove durante le prime ore della giornata di scuola e non le ultime. All’inizio della mattinata, infatti, le energie sono maggiori. Verso il termine delle ore in classe si è più stanchə;
  • non fissare le interrogazioni e le verifiche il giorno della festa di fine Ramadan (quest’anno 9 Aprile 2024) o il giorno successivo, perché gli studenti e le studentesse musumanə potrebbero essere assenti e impegnatə a celebrare la conclusione del digiuno.

Confronto interculturale

  • Favorire momenti in aula dove le/i ragazzə che osservano Ramadan possano spiegare questo mese ai/alle compagnə non musulmanə. Ѐ un’occasione di crescita culturale e si può concentrare su come viene vissuto il digiuno in prima persona. Ciò permetterebbe di abbattere muri, resistenze e perplessità;
  • realizzare video o volantini informativi su Ramadan da diffondere a scuola, anche con il coinvolgimento di associazioni, centri culturali e persone volontarie che spiegano alle classi come condividere Ramadan con le compagne e i compagni musulmani;
  • prestare attenzione a non esporre chi fa Ramadan ed evitare le dinamiche di competizione all’interno del gruppo classe, come la diffusione di stigma e haram police (polizia morale), spesso congiunte a un’iper-romanticizzazione di Ramadan. Meglio non chiedere direttamente chi digiuna e chi no o perché. La questione può essere trattata all’inizio da un punto di vista più ampio, entrando nel merito del tema e nella vita delle e degli alunnə con delicatezza, permettendo loro di scambiarsi le proprie esperienze in un contesto di massimo rispetto;
  • ricordarsi che studenti e studentesse potrebbero aver bisogno di confrontarsi sulla sofferenza di altre popolazioni razzializzate e/o musulmane nel mondo, sentendo con loro un legame, anche perché l’attenzione alla sofferenza è uno degli interessi maggiori nel mondo musulmano durante e tramite il digiuno di Ramadan.

Attività fisica

  • Effettuare educazione fisica se possibile ultime ore della giornata e non fissare le prove con valutazione (es. test di Cooper) durante il mese di Ramadan;
  • accettare gli eventuali esoneri, durante questo mese, dalle lezioni di educazione fisica.

Salute

  • In caso di studenti e studentesse che vogliono proseguire il digiuno anche in evidenti difficoltà fisiche o psicofisiche rammentare loro che l’incolumità fisica rappresenta un principio fondante della religione islamica. Si può invitare loro a confrontarsi con l’imam di riferimento;
  • considerare che possono esserci ragazzə esenti dal digiuno e altrə che invece non vogliono digiunare. Gli e le esenti potrebbero essere musulmanə disabili o con un problema di salute temporaneo. Ѐ da sottolineare che anche la salute mentale incide nell’esenzione. Le persone che non stanno bene a livello psicologico e mentale, possono astenersi ed è importante che ci siano per loro punti di riferimento e accoglienza.
  • Vanno considerate anche le ragazze con le mestruazioni: in questo caso è importante ricordare che potrebbero vergognarsi di non digiunare e sentirsi infastidite da delle domande sul loro digiuno/non digiuno (anche perché rivelerebbero il dettaglio intimo della condizione fisica del ciclo mestruale, che per vari motivi non sempre è un’informazione diffusa e recepita con naturalezza). Alcune ragazze potrebbero decidere di digiunare con il mestruo: ci sono interpretazioni e interpretazioni, l’importante è che queste sappiano che il poter astenersi è un’opportunità che possono più o meno cogliere e che digiunare nei primi giorni di ciclo potrebbe essere dannoso per la salute. 
    Inoltre ci possono essere persone questioning o non credenti che non hanno fatto coming out in questo senso con le famiglie. Ѐ giusto rassicurarlə sul loro cammino, sulle loro scelte, sul fatto che la religione prevede degli “up and down” nella fede o sul fatto che non devono portare il vessillo del “buon Islam” a scuola e che la scuola è uno spazio sicuro, antirazzista e non giudicante. Le studentesse e gli studenti possono distaccarsi dalla cultura islamica di riferimento o prenderne il meglio; l’importante è sapere, come insegnanti, che possono esserci situazioni di difficoltà e persone che potrebbero voler non digiunare ma non trovare spazio per questo;
  • non sottoporre le studentesse e gli studenti in digiuno a ulteriore stress da marginalizzazione tramite micro o macroaggressioni di stampo islamofobo.

Sul sito sono disponibili dei poster con le Linee Guida da stampare e diffondere.